venerdì 22 ottobre 2010

Martin Scorsese e l'isola dell'angoscia (11 marzo 2010)

"perchè sei tutta bagnata?"
Martin Scorsese è il classico esempio di Maestro del Cinema. Scorsese ama il Cinema, perchè, semplicemente, Scorsese E' il Cinema. Cinefilo appassionato, ha diretto videoclip, pubblicità, documentari. Da più di tre decadi il regista di origini italiane fa parlare di sè grazie a film imponenti: Taxi Driver, Toro Scatenato, Quei Bravi Ragazzi: capolavori di violenza, psicologia, sangue.


Scorsese fa un cinema che coinvolge, fa riflettere, pone domande. A quasi settant'anni il Nostro non sa ancora cosa vuol dire andare in pensione e, invece di godersi il meritato riposo, continua a dirigere film. 
Shutter Island è l'ultimo tassello di una filmografia colossale e segna l'ennesima collaborazione con l'attore Leonardo DiCaprio; Shutter Island è un film cupo, oscuro, carico di mistero dalla prima all'ultima, fatale, sequenza. Scorsese dirige il film in maniera impeccabile (dal punto di vista tecnico tutti i suoi film sono delle gemme), la fotografia di Robert Richardson (Platoon, Casinò, Kill Bill) è coinvolgente e dettagliata, la colonna sonora mette i brividi addosso e la sceneggiatura ha il sapore di una bomba a orologeria. 
Shutter Island non è un film facile né un film per tutti, al contrario è una pellicola con un pesante fardello di angoscia, una pellicola che coinvolge chi lo guarda e lo fa affondare nei sogni (incubi?) del protagonista Teddy Daniels (un inarrivabile DiCaprio) un agente federale che si reca in un'isola del Massachusetts. L'isola è un immenso manicomio per criminali psicopatici ed è diviso in tre aree per un totale di 67 detenuti. Scopo di Daniels è quello di indagare sulla scomparsa di uno di loro, Rachel Solando, rinchiusa nel manicomio dopo aver ucciso i suoi tre figli. Le indagini però vengono ostacolate dall'omertà dei medici e dei gestori del manicomio, mentre i pazienti, in quanto folli criminali assassini non sono affidabilissimi nel loro aiuto... 


Lo spettatore entra nell'isola senza sapere cosa gli aspetta e nemmeno senza sapere quali sono i veri motivi delle indagini di Daniels, recatosi nell'isola per trovare il killer di sua moglie, barbaramente uccisa in un incendio. 
Scorsese gioca con lo spettatore, lo inganna, lo prende in giro, schiaffeggia la sua psiche e smonta continuamente i castelli che chi guarda il film inevitabilmente si costruisce. Shutter Island è un film visionario, onirico, folle. Un film che solo Scorsese (uno che di violenza, sangue e follia se ne intende alla grande) poteva dirigere. Un film che solo l'attore-feticcio DiCaprio poteva interpretare: lontano mille miglia dai ruoli per teenager, oggi l'attore losangelino entra di diritto nell'Olimpo dei più grandi. 
Tutto sa di menzogna, tutto puzza di bruciato nell'isola: quando la verità viene a galla è troppo tardi, siamo anche noi prigionieri dell'isola.  

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