martedì 25 gennaio 2011

Oscar 2011: Le Nominations

Queste le nominations agli Oscar 2011. Anche quest'anno l'Italia non sarà rappresentata da nessun film. Il Discorso del re ottiene ben 12 nominations e si candida come il film da battere. Seguono a ruota Inception di Christopher Nolan e The Social Network di David Fincher con 10 nominations. Da notare la candidatura di Trent Reznor, voce e anima dei Nine Inch Nails, per la miglior colonna sonora. Reznor, fresco vincitore del Golden Globe sempre la colonna sonora di The Social Network, punta ora anche all'Oscar: niente male per una rock star come lui.

Miglior film

Inception
Winter’s Bone
Toy Story 3
Black Swan
The Social Network
Il grinta
Il discorso del re
I ragazzi stanno bene
The fighter
127 hours

 
Miglior attrice non protagonista
Amy adams - The Fighter
Helena Bonham Carter - Il discorso del re
Melissa Leo - The fighter
Hailee Steinfeld – True Grit
Jacki Weaver - Animal Kingdom
 
Miglior attore protagonista
Jesse Eisenberg - The social network
Colin Firth – Il discorso del re
James Franco – 127 hours
Jeff Bridges - Il grinta
Javier Bardem – Biutiful
 
Miglior attore non protagonista
Christian Bale - The Fighter
John Hawkes - Winter’s Bone
Jeremy Renner - The Town
Mark Ruffalo - I ragazzi stanno bene
Geoffrey Rush - Il discorso del re
 
Miglior attrice protagonista
Natalie Portman - Black Swan
Jennifer Lawrence – Winter’s bone
Annette Bening - I ragazzi stanno bene
Michelle Williams – Blue Valentine
Nicole Kidman – Rabbit Hole
 
Miglior scenografia
Alice in Wonderland
Harry Potter e i doni della morte - parte I
Inception
Il Discorso del Re
Il grinta

 
Miglior fotografia
Black Swan
Inception
Il discorso del re
The Social Network
il grinta

 
Miglior costumi
Alice in Wonderland
Io Sono l'Amore
Il discorso del re
The Tempest
Il grinta
 

Miglior regia
Black Swan - Darren Aronofsky
The Fighter - David O. Russell
Il discorso del re - Tom Hooper
The Social Network - David Fincher
Il grinta - Joel Coen ed Ethan Coen
 
Miglior montaggio
Black Swan
The Fighter
The King’s Speech
127 Hours
The Social Network

 
Miglior film straniero
Biutiful – Mexico
Dogtooth – Greece
In a Better World – Denmark
Incendies – Canada
Outside the Law (Hors-la-loi) – Algeria
 
Miglior colonna sonora
How to Train Your Dragon (Paramount) John Powell
Inception (Warner Bros.) Hans Zimmer
Il discorso del re (The Weinstein Company) Alexandre Desplat
127 Hours (Fox Searchlight) A.R. Rahman
The Social Network (Sony Pictures Releasing) Trent Reznor and Atticus Ross
 
Miglior documentario
Exit through the Gift Shop (Producers Distribution Agency) Banksy and Jaimie D’Cruz A Paranoid Pictures Production
Gasland Josh Fox and Trish Adlesic A Gasland Production
Inside Job (Sony Pictures Classics) Charles Ferguson and Audrey Marrs A Representational Pictures Production
Restrepo (National Geographic Entertainment) Tim Hetherington and Sebastian Junger An Outpost Films Production
Waste Land Lucy Walker and Angus Aynsley (Arthouse Films) An Almega Projects Production
 
Miglior canzone originale
Coming Home da Country Strong (Sony Pictures Releasing (Screen Gems)) Music and Lyric by Tom Douglas, Troy Verges and Hillary Lindsey
I See the Light da Tangled (Walt Disney) Music by Alan Menken Lyric by Glenn Slater
If I Rise da 127 Hours (Fox Searchlight) Music by A.R. Rahman Lyric by Dido and Rollo Armstrong
We Belong Together da Toy Story 3 (Walt Disney) Music and Lyric by Randy Newman
 
Miglior cortometraggio
Killing in the Name Nominees to be determined A Moxie Firecracker Films Production
Poster Girl Nominees to be determined A Portrayal Films Production
Strangers No More Karen Goodman and Kirk Simon A Simon & Goodman Picture Company Production
Sun Come Up Jennifer Redfearn and Tim Metzger A Sun Come Up Production
The Warriors of Qiugang Ruby Yang and Thomas Lennon A Thomas Lennon Films Production
 
Miglior corto animato
Day & Night (Walt Disney) A Pixar Animation Studios Production Teddy Newton
The Gruffalo A Magic Light Pictures Production Jakob Schuh and Max Lang
Let’s Pollute A Geefwee Boedoe Production Geefwee Boedoe
The Lost Thing (Nick Batzias for Madman Entertainment) A Passion Pictures Australia Production Shaun Tan and Andrew Ruhemann
Madagascar, carnet de voyage (Madagascar, a Journey Diary) A Sacrebleu Production Bastien Dubois

Migliori effetti speciali

Alice in Wonderland (Walt Disney) Ken Ralston, David Schaub, Carey Villegas and Sean Phillips
Harry Potter e i doni della morte (Warner Bros.) Tim Burke, John Richardson, Christian Manz and Nicolas Aithadi
Hereafter (Warner Bros.) Michael Owens, Bryan Grill, Stephan Trojanski and Joe Farrell
Inception (Warner Bros.) Paul Franklin, Chris Corbould, Andrew Lockley and Peter Bebb
Iron Man 2 (Paramount and Marvel Entertainment, Distributed by Paramount) Janek Sirrs, Ben Snow, Ged Wright and Daniel Sudick
 
Miglior sonoro
Inception
Toy Story 3
Tron: Legacy
True Grit
Unstoppable

 
Migliori effetti sonori
Inception
Il discorso del re
Salt
The Social Network
True Grit

 
Miglior sceneggiatura non originale
127 Hours (Fox Searchlight), Screenplay by Danny Boyle & Simon Beaufoy
The Social Network (Sony Pictures Releasing), Screenplay by Aaron Sorkin
Toy Story 3 (Walt Disney), Screenplay by Michael Arndt. Story by John Lasseter, Andrew Stanton and Lee Unkrich
Il Grinta (Paramount), Written for the screen by Joel Coen & Ethan Coen
Winter’s Bone (Roadside Attractions), Adapted for the screen by Debra Granik & Anne Rosellini
 
Miglior sceneggiatura originale
Another Year (Sony Pictures Classics), Written by Mike Leigh
The Fighter (Paramount), Screenplay by Scott Silver and Paul Tamasy & Eric Johnson. Story by Keith Dorrington & Paul Tamasy & Eric Johnson
Inception (Warner Bros.), Written by Christopher Nolan
I ragazzi stanno bene (Focus Features), Written by Lisa Cholodenko & Stuart Blumberg
Il discorso del re (The Weinstein Company), Screenplay by David Seidler

martedì 18 gennaio 2011

La Signora di Shanghai - Orson Welles in catene

"Un giorno, lungo le coste del Brasile, vidi l'oceano così pieno di sangue da sembrare quasi nero, mentre il sole tramontava in un cielo di fuoco. Ci ancorammo a Fortaleza, e alcuni di noi presero le lenze per pescare. Fui il primo ad afferrare qualcosa: era un pescecane, e poi ne venne un altro, e poi un altro ancora. In un momento, tutto il mare era pieno di pescicani, e ne venivano sempre altri, l'acqua ne era coperta. Quando il mio pescecane poté liberarsi dall'amo, aveva una larga ferita dalla quale perdeva sangue in abbondanza, e forse l'odore del sangue eccitò gli altri. Cominciarono a divorarsi fra di loro... e persino a mordere se stessi. Si sentiva nell'aria la follia del sangue che saliva fino a noi: un cupo alito di morte gravava tutt'intorno. Non ho visto mai cosa più orrenda, prima del picnic di questa sera... E badate bene, neanche uno dei pescecani di quel groviglio in furia sopravvisse."

Siamo nel 1947. Orson Welles, dopo il successo di Quarto Potere (1941) è considerato un regista talentuoso sempre pronto a stupire il suo pubblico, purtroppo Welles vive in prima persona le difficoltà e i pessimi rapporti tra regista e studios i quali vogliono sempre avere l'ultima parola sulle pellicole. Welles vuole lavorare liberamente, creare i suoi film senza tagli o censure. Quando inizia a pensare al film La Signora di Shanghai, ha in mente una pellicola lunga più di due ore, tuttavia gli studios lo costringeranno a fare un film della lunghezza di novanta minuti scarsi. Nonostante i pessimi rapporti creati, Welles riesce comunque a dirigere un film maestoso e importantissimo per il Cinema in generale.  
Il film è la storia del marinaio Michael O'Hara (Orson Welles) che salva la vita alla misteriosa e affascinante Elsa Bannister (Rita Hayworth all'epoca moglie di Welles) moglie del perfido avvocato Arthur Bannister. Da questo momento in poi la vita dei due personaggi si intreccerà in un vortice di passione, crimine e colpi di scena. 
Il personaggio di Welles è il personaggio dello stupido, dell'ingenuo, praticamente l'opposto del mitico Charles Foster Kane, che tanto lo aveva reso famoso. Il protagonista sin dall'inizio del film avverte lo spettatore sulla sua ingenuità e su quello che arriverà a fare per colpa della sua stupidità e di una donna.
Elsa Bannister, egregiamente interpretata da un'irriconoscibile Rita Hayworth per via del taglio dei capelli impostole dal marito, è invece l'emblema della donna doppiogiochista, che si fa vittima del povero marinaio e non solo di lui: con questo film Orson Welles trasforma un'attrice bellissima e angelica in una donna letale e assetata di sangue.

Il finale del film, a metà tra un incubo ad occhi aperti e un gioco di specchi, è uno dei più spettacolari e significativi nel cinema wellesiano e riscatta in parte una sceneggiatura in alcuni momenti troppo debole. La regia di Welles è come sempre perfetta: da incubo i primi piani dei protagonisti, che sembrano quasi diventare demoni, anzi pescecani, come dice lo stesso protagonista del film. 
Insomma, La Signora di Shanghai non è un film facile, non è un film immediato, necessita di un paio di visioni per essere compreso fino in fondo.
Tuttavia la bellezza e la bravura della Hayworth e il talento registico di Welles ci regalano una pellicola affascinante, misteriosa e senza tempo. 

sabato 8 gennaio 2011

Ghosbusters, il mito continua

"Signor Sindaco, siamo qui perché un flusso di melma psicomagneterica di immense proporzioni sta montando sotto la città."


Nel 1984 al regista Ivan Reitman viene affidato il film Ghostbusters - Acchiappafantasmi, una pellicola su quattro cacciatori di fantasmi. La sceneggiatura del film è curata da Dan Aykroyd e Harold Ramis che nel film sono i due scienziati Ray e Egon. Nel cast ci sono anche Bill Murray (Peter) e Ernie Hudson (Winston). Tutti questi attori hanno in comune il fatto di aver lavorato al Saturday Night Live tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta. L'idea di base era quella di coinvolgere anche Eddie Murphy e John Belushi, ma gli impegni del primo e la morte prematura del secondo complicarono le cose. 
Ghostbusters - Acchiappafantasmi è un ottimo mix di fantascienza, humor e horror, il grande successo del film si deve ad un grande Bill Murray (e al suo personaggio cinico e ironico) e a un ottima sceneggiatura che vede la presenza di fantasmi nella città di New York. Un gruppo di scienziati decide di studiare questi fenomeni e trova un modo per catturarli. La loro missione più impegnativa sarà quella di sconfiggere la divinità Goozer, una specie di dio sumero di 6000 anni fa. Questa divinità si impossessa di Dana (Sigourney Weaver) e del suo vicino di casa Louis (il grandissimo Rick Moranis).
Toccherà ai quattro acchiappafantasmi risolvere la situazione.


Il film è ormai diventato un classico dei film di fantascienza, un piccolo capolavoro che ha distanza di quasi trent'anni non ha perso il suo tocco magico e che ha dato vita anche ad una serie animata.
Qualche anno più tardi, visto l'immenso successo del primo episodio, il duo Aykroyd-Ramis scrive la sceneggiatura per un secondo capitolo. A distanza di cinque anni dai fatti raccontati nel primo capitolo, i quattro hanno preso strade diverse, dopo il fallimento del loro lavoro. Ritorneranno assieme quando casualmente scopriranno che nelle fogne della città si sta creando un magma negativo che rischia di far esplodere New York. Il magma è una concentrazione della rabbia che la città ha accumulato nel corso dei decenni. Anche questa volta i quattro avranno a che fare con Dana, minacciata da un un tiranno carpatico del XVI secolo che vuole rapirle il figlioletto e che guida questo fiume di melma.



Questo secondo capitolo non è avaro di momenti ironici, ancora una volta il merito è dovuto a Bill Murray, con alcune battute improvvisate davvero degne di nota. Anche Rick Moranis riesce a far sorridere con il suo personaggio goffo e simpatico, egregiamente doppiato da Oreste Lionello
Negli ultimi anni si è iniziato a parlare di un nuovo capitolo, ancora non è chiaro se avremo un film oppure un terzo capitolo in versione animata.
Per ora non possiamo che goderci questi primi due film, eccellenti lavori che fanno sorridere e rabbrividire ancora oggi.

domenica 2 gennaio 2011

Cinema Natalizio - Una Poltrona per Due

Uno dei film più trasmessi durante il periodo natalizio è senza ombra di dubbio Una Poltrona per Due, commedia natalizia del 1983 diretta da John Landis. Il film è la classica commedia a lieto fine ambientata a Philadelphia tra il Natale e il Capodanno. Protagonista della vicenda è Louis Winthorpe III (Dan Aykroyd) un agente di cambio di beni di consumo (detto anche broker) che viene coinvolto a sua insaputa in un esperimento guidato dai proprietari della Duke & Duke, ovvero Mortimer e Randolph Duke. 
L'esperimento consiste nello scambiare la vita di Louis con quella di Billie Ray Valentine (uno strepitoso Eddie Murphy), un barbone che si finge senza gambe per ottenere qualche spicciolo. 
Nel giro di qualche ora Billie Ray entra a far parte della Duke & Duke, vivendo nella casa di Louis, con quello che una volta era il suo maggiordomo. Louis invece viene incastrato per un giro di droga e perde tutto, finendo in mezzo alla strada, tra tossici e prostitute. Una di loro Ophelia (Jamie Lee Curtis) si offre di aiutarlo, essendo l'unica persona che crede alla sua storia. 
Ben presto però Billie Ray scopre il trucchetto che si cela dietro la sua inaspettata fortuna: assieme a Louis decidono di vendicarsi del colpo inferto dai fratelli Duke.
Una Poltrona per Due è una commedia piacevole, ottime le interpretazioni degli attori (fra tutti Murphy ha una marcia in più). Buona la regia di Landis in stato di grazia che dirige un film interessante che è diventato un Cult a tutti gli effetti. 

Il film ha avuto una nomination agli Oscar del 1984 con la migliore colonna sonora, ha inoltre avuto due nomination ai Golden Globe e ha vinto due BAFTA.