martedì 30 novembre 2010

Mario Monicelli - Il Maestro Della Commedia All'italiana

Si è spento ieri, Lunedì 29 Novembre, Mario Monicelli. Il regista viareggino, 95 anni, si è suicidato, buttandosi dal quinto piano dell'ospedale dove era ricoverato. Monicelli è stato un vero e proprio Maestro, dirigendo film per oltre cinquant'anni. Inizia ad avvicinarsi al Cinema nel 1935 dirigendo I Ragazzi della Via Paal. Fino alla fine degli anni Cinquanta sarà aiuto regista di Steno, con il quale girerà parecchi film con Totò protagonista (Totò Cerca Casa, Guardie E Ladri...). 


Nel 1957 dirige uno dei suoi primi film ufficiali: Il Medico E Lo Stregone. Nel cast compaiono Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni. Il Medico E Lo Stregone è la storia dello scontro tra un giovane medico (Mastroianni) e un "guaritore" (De Sica) il quale fa leva sull'ignoranza e sulle credenze del popolo che lo preferisce al povero dottore. Nel 1958 Monicelli dirige I Soliti Ignoti, questo film viene giustamente considerato un capolavoro. I Soliti Ignoti segna infatti la fine del neorealismo in Italia ed apre la stagione della Commedia All'italiana. Il film è la storia di un gruppo di amici che decide di organizzare un colpo. Il film viene applaudito da critica e pubblico. In particolare viene sottolineata la grande prova di Vittorio Gassman, in una delle sue primissime interpretazioni comiche. Nel film ci sono anche Tiberio Murgia, Claudia CardinaleMarcello Mastroianni e Totò. Nel 1959 Monicelli dirige La Grande Guerra, una commedia con ampi risvolti drammatici, ambientata durante la Prima Guerra Mondiale. Protagonisti sono Oreste Jacovacci (Alberto Sordi) e Giovanni Busacca (Vittorio Gassman). Il film è una visione della guerra a tratti grottesca a tratti comica, tuttavia il film denuncia anche l'assurdità di eventi bellici del genere.
Nel 1963 esce il film I Compagni, opera drammatica ambientata a Torino verso la fine dell'Ottocento. La pellicola narra la nascita del movimento operaio, in un periodo storico fatto di cambiamenti e piccole rivoluzioni. Eccezionale l'interpretazione di Mastroianni, che nel film interpreta un professore, guida spirituale degli operai. Tre anni più tardi Monicelli è alla regia de L'armata Brancaleone, commedia a colori ambientata nel Medioevo che narra le vicende di un perdente in chiave comica. Protagonista è l'immenso Vittorio Gassman, ormai diventato attore di commedie a tutti gli effetti. 


L'armata Brancaleone vede anche la partecipazione di Gian Maria Volontè. Il gruppo di amici, come in I Soliti Ignoti, cerca di compiere un'impresa epica, quasi impossibile. La loro amicizia sarà più forte di tutte le sconfitte subite. Nel 1968 esce La Ragazza Con La Pistola, una commedia girata tra la Puglia e Londra. La protagonista è un'eccellente Monica Vittiche Monicelli trasformerà in attrice di commedie, come era accaduto con Gassman dieci anni prima. Il film ebbe un notevole successo, la stessa Vitti vincerà il David di Donatello per la sua interpretazione di una donna siciliana desiderosa di vendetta. Nel 1970 il regista viareggino dirige Brancaleone alle Crociate, ottimo sequel del film di qualche anno prima. Nel 1974 dirige Romanzo Popolare, dove, oltre a dirigere Ugo Tognazzi, sceglie di collaborare con una nuova generazione di attori: Ornella Muti e Michele Placido. Nel 1975 esce un suo nuovo capolavoro: Amici Miei. Ancora una volta il filo che lega la pellicola è l'amicizia che supera tutti i problemi lavorativi, familiari ed esistenziali. Protagonisti sono infatti quattro amici ormai prossimi alla cinquantina che vivono le loro giornate facendo scherzi e burle: le famose "zingarate". Questo film corale vede la partecipazione di attori di altissimo livello: Ugo Tognazzi (il nobile Mascetti), Gastone Moschin (l'architetto Melandri), Philippe Noiret (il giornalista Perozzi), Duilio Del Prete (il barista Necchi). 


Il film risente della fine della stagione della Commedia All'Italiana: rispetto a quindici anni prima, la società italiana stava mutando, stavano mutando usi e costumi e stava cambiando anche il Cinema. Il film infatti è una commedia brillante, ma lascia spazio anche a una profonda vena malinconica. Nel 1977 Monicelli torna a dirigere un film drammatico, per la parte del protagonista sceglie Alberto Sordi, che affronta il dramma della scomparsa di un figlio. La pellicola è una critica amara verso la società e la borghesia Italiana dell'epoca, che si stava irrimediabilmente trasformando. Con questo film Monicelli segna la definitiva morte della Commedia All'Italiana e lo fa trasformando in attore drammatico uno degli attori più rappresentativi della Commedia. 
Nel 1981 torna a dirigere un nuovo film in chiave comica. Il Marchese del Grillo, è un film in costume ambientato nel 1809 che vede come protagonista il marchese Onofrio Del Grillo (Alberto Sordi), che passa le sue giornate facendo scherzi al popolo e alla sua famiglia. Anche in questo caso Monicelli critica fortemente la società dell'epoca, specialmente il suo protagonista, incastrato nei freddi meccanismi della nobiltà. L'anno successivo dirige Amici Miei Atto II, una sorta di prequel del primo, indimenticabile lavoro. Bertoldo, Bertoldino e... Cacasenno è un suo film del 1984, nuova commedia in costume che ha tra i suoi protagonisti Ugo Tognazzi, Alberto Sordi e Lello Arena. Nel 1986 dirige Speriamo Che Sia Femmina, con un cast internazionale tra i quali vanno citati Liv Ullmann, Catherine Deneuve e Philippe Noiret. Nel 1992 dirige uno dei suoi ultimi capolavori: Parenti Serpenti, un film grottesco che non perde occasione di ridicolizzare la nostra società, sempre più ipocrica e sempre più incapace di ridere.  Questa pesante critica Monicelli la riserverà anche nei suoi ultimi anni di vita, in più di un'occasione aveva spinto i giovani alla rivoluzione, anche armata, per contrastare questo sistema marcio.
Monicelli resterà un regista inarrivabile, un abile pensatore e un critico sempre attento a rappresentare il nostro Paese e i nostri vizi. 
Senza di lui il Cinema Italiano non sarebbe stato così bello da vedere e da studiare.

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