sabato 13 novembre 2010

Il terzo uomo - La magia di Orson Welles

"Sai che diceva quel tale? In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto assassini, guerre, terrore e massacri e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e di democrazia e cosa hanno prodotto? Gli orologi a cucù."

La leggenda narra che Orson Welles si sia appuntato su un fazzoletto di carta questa frase poco prima di girare la sua scena, il regista e la troupe non erano a conoscenza di questa battuta, assente nella sceneggiatura del film, ma quando Welles la pronunciò tutti furono d'accordo nel lasciarla. Ancora oggi questa battuta è leggendaria e testimonia il mito di Welles.
Questa è una delle voci che girano sul film Il Terzo Uomo, pellicola del 1950 diretta dal regista inglese Carol Reed e basata sulla sceneggiatura di Graham Green con il quale collaborò lo stesso Welles.
Il film si svolge in una Vienna appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale: la città è divisa in quattro zone di occupazione (russa, americana, francese e inglese). Si respira un clima di caos, la Vienna di Reed è il regno dell'illegalità dove tutti hanno un segreto da nascondere: niente è come sembra in questa città oscura e misteriosa, resa tale anche dalla perfetta fotografia in bianco/nero di Robert Krasker (vincitore dell'Oscar per la migliore fotografia agli Oscar del 1951) e dalle riprese con obiettivo angolare che sottolineano ancora di più il clima irreale e nervoso che circonda i personaggi.


Tra questi vi è lo scrittore americano Holly Martins, interpretato da un ottimo Joseph Cotten, che si reca a Vienna senza un soldo per lavorare con il suo amico Harry Lime. Arrivato nel suo appartamento scopre che questi è morto a causa di un incidente stradale; vi sono molti dubbi circa la sua morte: i suoi amici sostengono che c'erano tre persone al momento dell'incidente e non due come sostiene la polizia, indaffarata a eliminare l'illegalità presente nella città e soddisfatta per la morte di quello che reputa un criminale pericoloso. Holly, da buon amico, non crede all'immagine negativa che la polizia ha di Limes e inizia le sue personalissime indagini sulla sua morte, aiutato anche da Anna Schmidt (Alida Valli), amante di Limes e ricercata dai Russi.
Il ruolo di Welles è importantissimo: la sua entrata nel film è da leggenda, il suo personaggio appare nel film per pochissimi minuti, eppure la sua interpretazione è semplicemente strepitosa, dando spessore ad un film comunque superbo.
Tutte le scene che riguardano Welles (la sua entrata in scena, le sue battute, l'inseguimento finale nelle fogne) sono ormai dei classici del Cinema, episodi intramontabili.      


Il Terzo Uomo è un classico del Cinema noir, che ha i suoi punti di forza in una sceneggiatura robusta a metà tra giallo e thriller, in un'ottima regia, in una colonna sonora coinvolgente a cura di Anton Karas e in un cast sublime. 
I maligni sostengono che Welles abbia anche diretto gran parte delle scene del film, ma anche in questo caso tutto è avvolto nel mistero: molto probabilmente è solo l'ennesima leggenda che circonda uno dei grandi del Cinema.

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