sabato 4 dicembre 2010

Arancia Meccanica - IL Film

Quando si apre un blog dedicato al Cinema non si può fare a meno di scrivere di alcuni capolavori che hanno reso ancora più affascinante il mondo del grande schermo. Arancia Meccanica è uno di questi film, un capolavoro di elevata statura, una pellicola modernissima ancora oggi, quasi quarant'anni dopo la sua uscita nelle sale cinematografiche.
Nel 1971, Stanley Kubrick, dopo aver letto il romanzo di Anthony Burgess decide di realizzare un film sul romanzo. L'operazione non è facile: il romanzo è molto complesso e molto difficile da leggere, essendo scritto in una maniera originale, ovvero in una lingua che prende largamente spunto dal Nadsat, slang inglese molto influenzato dal russo e usatissimo dagli studenti.
Kubrick riesce a trasformare questi dubbi che circondavano la sua idea nei punti di forza del film: la sceneggiatura, curata dallo stesso Kubrick, risulta essere praticamente perfetta. Il regista riesce a trasferire su pellicola le parole e le sensazioni che si avvertono leggendo il romanzo, il film contiene numerosissime frasi che hanno fatto la storia del Cinema, battute geniali in lingua Nadsat: ogni volta che si vede il film se ne scoprono di nuove, per questo occorre vedere e rivedere la pellicola.

La fotografia, curata da John Alcott, è minuziosa. Da questo punto di vista sembra che il film sia stato girato qualche anno fa. 
I costumi sono anch'essi molto curati: ogni personaggio del film veste in una determinata maniera. I drughi sono vestiti di bianco, colore riferito alla Morte e alla purezza. La madre di Alex, il protagonista, ha i capelli colorati di blu, il che ci fa pensare che probabilmente il film sia ambientato in un ipotetico futuro.
La regia, nemmeno a farlo apposta, è magnifica: Kubrick dirige il film con virtuosismi che aumentano ancora di più il valore di Arancia Meccanica. La cinepresa (rigorosamente a spalla) si muove dietro i personaggi, li circoda, li segue; il grandangolo invece esaspera le prospettive. I primi minuti di film mostrano subito l'altissimo livello registico del film. Numerosissimi i piani sequenza presenti nella pellicola.
La colonna sonora, famosissima, accompagna i numerosi momenti di violenza presenti nel film. Alex e i suoi amici drughi hanno un'insana passione verso la musica classica e in particolare verso Beethoven. La musica classica è fonte di ispirazione per le loro gesta, gesta violente, insane, malate, ma gesta di uomini liberi.
Proprio per questi suoi comportamenti Alex viene rinchiuso in prigione e qui subisce la 
Cura Ludovico, ovvero una soluzione che il Governo ha creato per ridurre drasticamente la violenza nell'essere umano. La Cura Ludovico trasforma gli individui: qualsiasi istinto violento viene annientato attraverso nausea e giramenti di testa. Questa soluzione però non rende più l'uomo libero. Egli diventa infatti una persona incapace di reagire e diviene addirittura vittima dello stesso sistema contro cui combatteva attivamente: importantissima in questo senso è la scena in cui Alex viene malmenato da alcuni poliziotti, i suoi ex amici diventati il braccio forte del Potere, che usa la loro violenza per seminare il terrore. 
Insomma se da un lato il Governo ha risolto il problema della violenza, dall'altro il nostro Alex non è più un uomo capace di esprimersi completamente: è un Uomo incompleto, a metà. Un Uomo così tenterebbe anche il suicidio, ed è quello che fa Alex.
Arancia Meccanica è anche una brillante fonte di domande e di riflessioni sul libero arbitrio e sul rapporto tra esso e la società. 
Un'altra questione riguarda il Potere, ovvero la sua capacità di penetrare fin dentro gli istinti umani. Fin dove può spingersi il Potere per far regnare l'ordine?
In questo senso il finale del film svela tutta l'incapacità dell'autorità, capace sì di modificare alcuni aspetti dell'individuo, ma assolutamente impotente nel toccare nel profondo l'anima di quest'ultimo.  
Queste sono solo alcune brevi riflessioni che un film come Arancia Meccanica scatena in chi vede questa pellicola, una pellicola profonda, basilare per chi ama il Cinema. 
In Arancia Meccanica c'è tutto quello che un film dovrebbe possedere: un cast meraviglioso (ottimo Malcolm McDowell), una sceneggiatura perfetta e carica di riflessioni, una colonna sonora da brividi (Beethoven, Rossini e addirittura Singin' In The Rain come non l'avete mai sentita) e un regista come Stanley Kubrick dietro la cinepresa.

Nessun commento:

Posta un commento