sabato 11 dicembre 2010

The Wall - Roger Waters in pellicola

Montreal, 6 Luglio 1977
Durante il tour mondiale dei Pink Floyd, Roger Waters, bassista e mente del gruppo inglese, sputa in faccia a un suo fan, colpevole di averlo provocato durante il concerto. Questo piccolo gesto, cambierà per sempre il volto di una band storica, questo piccolo gesto farà nascere un grandioso album che darà luce ad un ottimo film.
Ma torniamo a Waters e a quel 1977.
Resosi conto del gesto, Roger inizia lentamente a riflettere su quanto accaduto e sui motivi del suo gesto: Waters realizza che ormai si è costruito un muro, un muro che lo divide dai fan e anche dai membri del suo gruppo, sempre più in contrasto tra loro. Realizza che ormai la sua è la figura del "rocker-dittatore", amato e osannato da una folla immensa ma senza forma nè identità.
Queste e altre idee daranno vite al doppio album The Wall, uno dei tasselli della discografia colossale dei Pink Floyd.
Ma non è tutto qui: nella mente di Waters il doppio disco è solo una parte di un grandioso progetto che comprende anche un tour e un film.

Per il film Waters si rivolge ad Alan Parker, regista di Fuga di Mezzanotte e molto noto per le sue immagini crude. L'idea di Parker è quella di creare un vero e proprio film con animazioni curate da Gerald Scarfe, autore della grafica del disco. Per il ruolo del protagonista, dopo aver ricevuto il secco no di Waters, Parker si rivolge a Bob Geldolf, cantante dei Boomtown Rats. Il film viene girato in un mese e mezzo in un clima da un lato creativo e dall'altro molto nervoso, per via degli scontri tra le menti del film: Waters, Parker, Scarfe.
Nonostate un clima non certo stimolante il film fu pronto nel Maggio del 1982 per il Festival del Cinema di Cannes.
The Wall non è che la realizzazione in pellicola delle idee musicali di Roger Waters: il protagonista, la rockstar Pink, si trova in una camera di albergo e qui riflette sulla sua vita. Uno dei temi principali del film è la scomparsa del padre di Pink, morto durante la seconda guerra mondiale, il piccolo Pink viene quindi cresciuto dalla madre, una donna soffocante che cerca di ricoprire entrambi i ruoli del genitore, alienando sempre di più il figlioletto: per molti versi Pink è Roger Waters.
A scuola gli alunni sono vittime dei professori che cercano di educare al massimo gli alunni e di soffocare qualsiasi vena artistica o pensiero libero, infatti il professore bacchetta Pink per le sue libertà espressive; gli alunni della scuola vengono visti come carne da macello, in uno dei momenti più alti del film (con Another Brick in The Wall che fa da sottofondo musicale).
Cresciuto, il protagonista vede frantumarsi il suo matrimonio, dopo aver selvaggiamente distrutto una camera d'albergo e aver tentato il suicidio, Pink capisce che ormai si è costruito un muro attorno a tutto quello che lo circonda. Inizia quindi a cambiare anche il suo corpo depilandosi i peli del petto e le sopracciglia. Da rockstar diventa un dittatore, con la folla che lo acclama e ripete meccanicamente qualsiasi gesto egli faccia (ovvia citazione al movimento nazista).
La pellicola di Parker ha alcuni momenti davvero forti e tipici del suo Cinema: Pink che fa il bagno e si dimena in una piscina di sangue, Pink che si taglia le sopracciglia, gli sguardi assenti di un magnifico Geldolf. Le animazioni di Scarfe sono anche molto esplicite, in particolare in Goodbye Blue Sky dove la bandiera dell'Inghilterra diventa una croce di sangue, simbolo dei morti in guerra o durante Empty Spaces con la guerra sessuale tra alcuni fiori. Spettacolari poi le animazioni dei martelli che camminano per le strade. 


Uno dei difetti del film è l'eccessiva pesantezza, il film non è facile da seguire, anche per la regia di Parker che crea un film paranoico, folle, claustrofobico, forse esagerando. Il vocabolo guerra è quello più utilizzato per capire il film: il padre del protagonista è morto in guerra, Pink è in conflitto con la madre, la scuola, i fan, la società. 
The Wall, a distanza di trent'anni, resta comunque un capolavoro indiscusso sia musicale che filmico: sia il disco che il film riflettono gli stati d'animo della mente geniale di Roger Waters, rese ancora più affascinanti in questo magnifico film.

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